Perché poso? Semplice.
Buongiorno gente! Vi piace la nuova grafica del blog? Spero di sì.
Oggi vi scrivo una sorta di auto-confessione, ma non aspettatevi niente di scabroso ;) Sempre più persone mi pongono la stessa domanda: perché posi?. Credo che ormai le mie orecchie si siano assuefatte al sol udire "perché". E, forse, si sono anche un po' stufate.
Ho iniziato questa carriera nel 2007, anche se il primo set professionale vero e proprio l'ho realizzato nel 2008. Ora siamo nel 2012, e non mi sono di certo fermata pur conoscendo alti e bassi. Perché posi, perché?
La maggioranza della gente associa le fotografie all'ego, alla voglia di farsi vedere, di mostrarsi. Sbagliato.
In questi anni ho visto di tutto: ragazzine timide tramutarsi in modelle affermate e bellissime, ragazzine esaltate da quel poco di gloria che uno scatto su FB può portare di fronte alle amiche, ragazze che neppure sapevano la differenza tra un book e un set in forma gratuita (chiamasi TFCD) eppure si iscrivevano ai portali per modelle. Questo da parte "nostra". Da parte dei fotografi ho incontrato un netto peggioramento delle prestazioni, con ragazzi che si credevano professionisti dopo aver scattato con 3 ragazze muniti della Reflex regalata dal papà, professionisti sempre più ancorati alle loro capacità restii a collaborare con ragazze che fossero restie a spogliarsi di fronte all'obiettivo. Certo, sto generalizzando, ma è andata proprio così. Quante porte chiuse in faccia ho preso per la mia decisione di non spogliarmi, quante volte mi sono sentita dire "sei troppo grassa" perché ondeggio tra i 55 e i 57kg a seconda di come il mio ormone ballerino si sveglia, quante volte mi sono vista scartare. Eppure, ho continuato. Perché?
E' grazie alla gente più comune che ho continuato a posare, è grazie a tutti quei complimenti ricevuti da gente totalmente esterna al mondo della fotografia (attenzione: della fotografia!), da quelle mamme incantate dai miei capelli e da quelle bambine sognanti di fronte ai miei abiti medioevali o gotici sfoggiati in pieno centro a Torino (lol). E' grazie a quelle persone senza fette di prosciutto sugli occhi, pronte ad accogliere una forma d'arte diversa dal normale canone commerciale e non (in Italia la fotografia alternativa è indietro di parecchio rispetto a nazioni come l'Inghilterra, dove modelle gotiche o medioevali sono abbastanza usuali), a quei fotografi incuriositi dapprima e rimasti affascinati poi da questo settore di nicchia, stufi del solito binomio modella - seno scoperto.
La fotografia è un mondo che va esplorato a 360°. Ovviamente con criterio e capacità. Non poserei mai per una linea di costumi da bagno date le mie misure, ma quel poco che posso fare cerco di farlo al meglio.
Non sarò la modella più conosciuta e pagata del Nord, non avrò amicizie influenti, ma almeno nel mio piccolo so di avere persone che mi supportano (e sopportano). Ovviamente con un po' di criterio. Queste persone sono le prime a consigliarmi sul da farsi, e sono le prime a bloccarmi quando realizzo qualcosa di non eccellente oppure quando mi viene qualche idea malsana per la testa.
Se, quindi, nel 2012 sono ancora qui a scattare perseverando nella mia passione (perché i discorsi "poso per guadagnare" proprio non li sopporto) è grazie alle cosiddette "formichine", ai fotoamatori entusiasti del set riuscito, a quei professionisti vogliosi di sperimentare qualche scatto nuovo e non convenzionale, a chi nonostante tutte le critiche mi contatta. Le invidie poi non vi devono troppo toccare, se volete intraprendere questa carriera. Ne sentirete di tutti i colori, ma è il prezzo da pagare ;)
Buone foto a tutti quanti!
Commenti
Posta un commento