Recensione album Evanescence "Evanescence"

Ed ecco qui una nuova recensione per gli amici di Webradio Mammuth! Sono stata poco presente ultimamente su entrambi i blog, vedrò di farmi perdonare :)

A quattro anni di distanza dal precedente “The open door”, gli statunitensi Evanescence tornano sulle scene con un nuovo album dal titolo omonimo. Capitanati dalla bella e brava Amy Lee, i nostri propongono il loro gothic-rock rinforzati da una nuova line - up (sono poco noti i motivi che hanno portato l’allontanamento dalla band di quasi tutti i membri della formazione originaria). Il disco, che vede 12 tracce proprio come “Fallen”, si apre con l’orecchiabile “What you want”, accompagnata da un video musicale che ha registrato moltissime visualizzazioni sul loro canale Youtube: ciò che vediamo è una Amy Lee in forma, grintosa e vocalmente eccellente.

Dal punto di vista delle tracce, l’album non propone niente di nuovo. Sempre presente il pianoforte suonato dalla singer e le sue lead vocals, come nei precedenti lavori; molto belle le parti sovra incise nel brano “The change”. Non poteva mancare neppure un pezzo dai toni più romantici, “My heart is broken”. Cosa subito salta all’orecchio dell’ascoltatore è la maggiore partecipazione della sezione ritmica ai brani, con una chitarra molto più protagonista rispetto al passato (e la band non potrà che trarne guadagno). Si potrebbe dire che, finalmente, ora gli Evanescence sono una band a tutti gli effetti, non la band di Amy Lee.

Insomma, si tratta di un lavoro ottimo dal punto di vista della resa sonora e dell’esecuzione. La band appare compatta e rafforzata dalla nuova formazione. Forse un po’ di pausa ci voleva proprio. La pecca di questo lavoro è, forse, l’insistenza nel riproporre il genere che li ha resi famosi e la mancanza di pezzi “d’impatto” come “Going Under” o il notissimo “Bring me to life”.

Voto: 7/10



Commenti

Post più popolari