Una laurea nel 2012: quanto vale?
Qualche
giorno fa, vi ho lasciato un post sul precariato/disoccupazione che avete molto
apprezzato, sia qui sia su FB, e vi ringrazio moltissimo :* E' facendoci
sentire, mostrandoci uniti, che possiamo far udire la nostra voce, abbiamo il
diritto di costruire le nostre vite, essere giovani non è una colpa! (Rubo
clamorosamente uno slogan letto sul web pochi giorni addietro LOL).
Partiamo dal
presupposto che, come ribadito più volte, i miei post tentano di staccarsi il
più possibile da un'idea politica ben precisa, poiché ognuno è libero di
appoggiare questo o quel partito. Il mio scopo è evidenziare i problemi di
questo Paese che prescindono la posizione politica di ciascuno di
noi, in modo da ottenere una visione d'insieme e non di parte. Si potrebbe dire
che la sinistra ha introdotto la riforma Biagi (che ha portato, di fatto, il
precariato in Italia, se vogliamo dirla in maniera semplicistica e
superficiale), ma è anche vero che la destra non ha fatto molti sforzi per
migliorare il mercato del lavoro. Ognuno, poi,
giudica come preferisce, si sa che quando ci si addentra in questioni
di politica si finisce per dar vita a discorsi senza fine. Veniamo al dunque.
Oggi ho
avuto modo di parlare con una cara conoscente a proposito di un posto di lavoro
nella mia cittadina. Tenete presente che abito a meno di 10 metri da un grande
centro commerciale, ci divide solo il cortile e una stradina, quindi
"teoricamente" godrei di una posizione avvantaggiata rispetto ad
aspiranti lavoratori che vengono da fuori. Mesi fa sostenni il colloquio per
questa azienda con una dottoressa in chissà quale materia umanistica, credo
psicologia, la quale mi ha riempito di domande anche personali, suscitando
anche non poco risentimento, in quanto non vedo cosa c'entrino alcune questioni
nei colloqui di lavoro. Ma è una mia modesta opinione. Fatto sta, che prima ha
storto il naso di fronte alla mia età (definendomi "troppo giovane"
per andare a lavorare), poi lamentandosi della mia prossima laurea
("Perché mai una laureata come lei dovrebbe venire a lavorare in un
supermercato! Me lo dica! (cit.)"). Resta che dopo sei mesi ho avuto la
risposta (negativa, ovviamente) dall'azienda, scoprendo con mio rammarico che
al posto di noi locali erano stati assunti giovani di altre città (buon per
loro! ^^).
Vi sto
dicendo tutto questo per affrontare il controverso problema della
laurea, o comunque di un titolo di studio elevato, al giorno d'oggi.
La maggior parte delle agenzie ritiene la laurea un problema
al fine di collocare una risorsa, poiché sostengono che le
aziende sono alquanto timorose nell'assumere un laureato rispetto a un
diplomato. Perché? Perché un laureato potrebbe richiedere un aumento
retributivo pari al suo titolo di studi. Alcune sono anche arrivate a chiedere
ai loro iscritti di poter "eliminare" il titolo di studi dal
curriculum vitae per potergli facilitare l'inserimento.
Tornando a
ciò che scrivevo prima, la mia conoscente mi ha riportato la risposta del
titolare di quel famoso posto di lavoro, il quale mi ha liquidato senza neanche
volermi conoscere o ricevere il CV con un "È troppo specializzata, non prendiamo in considerazione questo tipo
di candidature".
È giusto o sbagliato? È giusto penalizzare in questo modo
un giovane laureato che ha studiato e che fatica a trovare un'occupazione o è
giusto, da parte delle agenzie interinali, tentare di facilitare il suo
ingresso in una realtà sempre più complessa e selettiva?
A voi la
sentenza.
Ti dico solo che ho un amico che ha sui 50 anni, ha un curriculum INCREDIBILE, una quantità di titoli e lavori così esagerati che ad oggi è COSTRETTO ad ometterli sennò non lo prendono assolutamente. Precario anche lui...
RispondiEliminaPer esperienza personale (alla fine non mi sono laureato anche se ho studiato fisica per qualche anno) mi sono reso conto che il conoscere le persone giuste sia 100 volte più utile che un titolo di studio. Naturalmente bisogna conoscere bene il proprio lavoro e purtroppo le università italiane non formano molto lo studente per attività più pratiche (medicina compresa e la cosa in parte mi spaventa...)
La precarietà purtroppo non affligge solo i giovani,ed è bene ricordarlo :) Omettere i propri studi o i propri lavori credo sia davvero una pesante umiliazione!
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