Recensione Falconer - Grime VS Grandeur

Eccovi una nuova recensione sempre per Webradio Mammuth. 

Che dire…”Grime VS Grandeur” rappresenta la quarta prova per il quintetto svedese noto ai più per le sue melodie medioevali mischiate al power con un tocco di heavy ma, soprattutto, per la militanza del chitarrista Weinerhall nei Mythotyn (RIP) anni orsono. C’è poco da dire a proposito di questo disco: un flop totale. La mancanza del precedente singer Mathias Blad si avverte e non poco, sebbene il sostituto Kristoffer Göbel non se la sia cavata male nel disco precedente “The Sceptre of Deception” (che vi consiglio se amate la storia svedese!). 


Ma andiamo a capire il perché di questo insuccesso. Prima di tutto, i fan non hanno mai apprezzato l’abbandono di Blad, sebbene egli l’abbia lasciata per seguire il suo primo amore, i musical. Secondo, il genere in questo album è cambiato verso una sottospecie di power/heavy/hard rock, con melodie quasi alla Judas Priest (sentire “Jack The Ripper” per credere). Terzo, i pezzi mancano di mordente, e all’uscita non ha giovato il videoclip di “Cross Emotional Skies”, che oltre ad essere brutto dal punto di vista tecnico è alquanto ridicolo e privo di storia. 


Resta che, tuttavia, “Cross Emotional Skies” è la opening track e il brano migliore del disco. Le chitarre sono mosce e ripetitive, sebbene il tocco di Weinerhall sia sempre buono. Insomma, un brutto passo per una band che, fino all’uscita precedente, era invece molto apprezzata per l’innovazione e le linee di chitarra. Il che spiega, guarda caso, il ritorno di Blad alla voce negli album successivi. 


Miglior traccia: Cross Emotional Skies 


Voto: 5/10 


Danielle Fiore 




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