Recensione "Il grande gladiatore" di Gordon Russell
Eccomi nuovamente da voi a trattare argomenti storici. Chiedo scusa per quei post futili sugli abiti di Titanic :p
Come scritto nel titolo, oggi vorrei proporvi come lettura il libro "Il grande gladiatore" di Gordon Russell (nome d'arte di Vanna de Angelis e Dario Battaglia). L'ho acquistato qualche mese fa alla stazione, visto il prezzo contenuto e data la mancanza di una lettura alternativa.
La storia si svolge in epoca imperiale, nella Roma dilaniata dalle lotte intestine successive alla morte di Nerone e l'assassinio del suo successore Galba. Era il cosiddetto "anno dei quattro imperatori". Otone, uno dei seguaci più fedeli di Galba e governatore della Lusitania, s'indignò per non essere stato scelto come successore dell'anziano imperatore, e fomentò la ribellione dei pretoriani, che lo nominarono imperatore. E' in questo periodo di tempo che il protagonista Valerio, un mite e abile medico di origini celtiche, si ritrova a vivere l'avventura più dura della sua vita: diventare gladiatore. Lui, che aveva sempre rifiutato le armi sebbene suo fratello Antonio Primo fosse un celebre condottiero, si ritroverà a seguire le orme dei legionari romani, finendo dritto nell'arena.
Ecco la mia edizione |
Ho amato sin dal principio questo libro, di circa 430 pagine, letto nel giro di qualche settimana. Me lo conservavo per i viaggi in treno per non terminarlo a casa. La ricostruzione storica di Russell è stata impeccabile, soprattutto per i continui richiami alle battaglie del periodo, come la sanguinosa battaglia di Bedriacum dove le forze otononiane furono sconfitte. Otone si suicidò con onore trafiggendosi con la sua spada, e lasciando campo libero a Vitellio. Ma la gloria di quest'ultimo durò poco: Vespasiano era pronto a fare il suo ingresso in scena.
Voto: 9/10
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