Recensione del ciclo "Il romanzo delle crociate" di Jan Guillou
Sono anni che ho letto questi libri, e ancora oggi troneggiano felici sulla mia libreria, sempre in prima fila. Sì, perché era pressoché il 2004 quando acquistai il primo volume di questa fortunatissima saga creata dallo scrittore svedese Jan Guillou, e composta di ben 4 libri.
Recensirli uno per uno mi sarebbe difficile, quindi accontentatevi di un résumé generale: il ciclo racconta la storia del giovane Arn Magnusson, cresciuto dai monaci e da subito eccelso guerriero. Poco più che 18enne, Arn si innamora della bella Cecilia dai capelli rossi e dal canto sublime. Si innamorano, sono giovani, Cecilia resta presto incinta e commette l'errore di confidare il suo stato alla sorella Katrina, chiusa in un monastero. Per timore di restare in convento per sempre essendo la sorella maggiore, Katrina spiffera il segreto al padre. La pena è esemplare per entrambi i giovani: 20 anni in Terrasanta per Arn e 20 anni in convento per Cecilia.
Scendono qui in campo il secondo e il terzo volume: Arn combatte contro il Saladino e Cecilia, dopo aver messo al mondo il piccolo Magnus, resiste ai soprusi subiti nel monastero dall'ostile badessa Rikissa. Ma, in suo aiuto, corre il fato: al convento di Gudhemn giunge un'altra Cecilia, detta Blanka per i capelli biondi, destinata a diventare regina se il suo promesso sposo vincerà nelle lotte civili che stanno insanguinando la Svezia. Vincerà, Cecilia Blanka diverrà regina e Cecilia Rosa uscirà per sempre dalle mura del convento che aveva retto dopo la morte di Rikissa.
I due innamorati si ritroveranno, e avranno tempo di vivere assieme la loro unione deliziati dall'arrivo di una bambina, che Arn chiama Atte. Ma Arn e Magnus sono destinati a perire nella grande battaglia per il destino della Svezia, che apre il quarto e ultimo libro, dedicato alla storia di Birger Magnusson, nient'altro che il nipote di Arn.
I due innamorati si ritroveranno, e avranno tempo di vivere assieme la loro unione deliziati dall'arrivo di una bambina, che Arn chiama Atte. Ma Arn e Magnus sono destinati a perire nella grande battaglia per il destino della Svezia, che apre il quarto e ultimo libro, dedicato alla storia di Birger Magnusson, nient'altro che il nipote di Arn.
Il quarto volume non l'ho trovato all'altezza dei precedenti, per quanto la linea narrativa sia sempre la stessa. Troppe le descrizioni delle battaglie, che per un lettore italiano possono risultare noiose. Resta che la collana ha ottenuto un successo strepitoso a livello editoriale, da cui è stato tratto anche un bel film intitolato "Arn, l'ultimo templare". La ricostruzione storica l'ho trovata eccellente soprattutto nei particolari delle abitazioni e dei monasteri. Jan Guillou si è dimostrato a suo agio nel ruolo di narratore, coinvolgendo ed emozionando i suoi lettori.
Voto complessivo: 8/10
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