La Grande Guerra (1914...2011)
Questa notizia mi era completamente sfuggita, la Germania ha terminato di pagare l'oneroso debito di guerra impostole dai trattati di Versailles del 1918. Cosa significa? Che possiamo ritenere completamente "conclusa", la Prima Guerra Mondiale, terminata con la sconfitta della Germania (e in un certo senso anche della nostra Italia, con la nota "vittoria mutilata") cui fu imposto di pagare un debito di guerra come "risarcimento" dei danni provocati. La Grande Guerra rivoluzionò completamente non solo gli assetti sociali dell'epoca ponendosi come un evento memorabile (e mi riferisco alle donne che iniziarono a lavorare nelle fabbriche belliche abbandonando i loro ruoli tradizionali di mogli e madri), ma ebbe dei costi altissimi a livello di vite umane. La guerra assunse connotati mai visti prima, fu una guerra di logoramento, di posizione, di stress soprattutto emotivo. La belle époque dell'epoca edwardian era finita, si creò una "lost generation" senza apparente futuro (un pò come ai nostri giorni...), decimata non solo dalla guerra ma anche dalla terribile epidemia di influenza detta "spagnola".
Ma questo, bene o male, lo sanno tutti. Cosa, forse, tutti non sanno è il fenomeno ad esso collegato della "shell-shock": si tratta di un risvolto psicologico che ha interessato i combattenti superstiti al conflitto, e su cui tuttavia si discute poco. La guerra provocò nella psiche dei soldati uno choc non superabile, procurando tic nervosi collegati in particolar modo ai rumori delle trincee. Non sono del settore quindi perdonatemi i termini ben poco tecnici, ma uno dei risvolti più diffusi della "shell-shock" era il movimento del tutto incontrollato degli arti, come se fossero in preda ad una "febbre" derivata dagli orrori visti sul campo di battaglia. All'epoca, le colpe erano riconducibili allo scoppio delle granate nelle trincee, ma ad oggi ci sono ben altre motivazioni a proposito di tale patologia: secondo gli studiosi odierni, la "shell-shock" non sarebbe dovuta ad un danno psicologico, quanto piuttosto ad un malessere neurocelebrale del soldato. Alla base di tali affermazioni c'è la comparsa dello stesso sintomo nei veterani del Vietnam.
Trincea tedesca distrutta da un'esplosione |
Tornando alla guerra, la Germania s'impegnò a pagare un risarcimento alle potenze vincitrici, Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna. I pagamenti s'interruppero presto con l'avvento al potere del nazismo, il che utilizzò a proprio favore il grande malcontento serpeggiante tra i tedeschi dopo i trattati di pace di Versailles.
Ora, nel 2011, l'oneroso debito è stato saldato, ma a che prezzo?I soldi del debito della Germania furono utilizzati per imprese soprattutto private negli USA negli successivi (il New Deal vi dice qualcosa?), provocando una grande svalutazione del marco tedesco attorno al 1923 che, guarda un po', dovette chiedere dei prestiti. E chi aiutò la Germania se non...gli Stati Uniti? Seguì il crollo della borsa nel 1929, e da lì al nazismo il passo fu breve.
Fate la vostre personali riflessioni... Io le mie le ho già fatte.
Per approfondimenti sulla "shell-shock" vi rimando a questa pagina Wikipedia: http://en.wikipedia.org/wiki/Combat_stress_reaction e per la crisi economica mondiale tra gli anni '20 e '30 l'illuminante film "Zeitgeist". Capirete molte cose a proposito della nostra economica attuale e non.
Si parla poco della Grande Guerra, meno affascinante per i moderni della "sorella" WWII. Eppure ha fatto (in proporzione) molti più morti, e in maniere decisamene peggiori. A nessuno viene mai in mente che le artiglierie spaventose sono caratteristica peculiare di quel conflitto. Grazie per aver ricordato che abbiamo appena "metabolizzato" la prima (finalmente qualcuno che fa discorsi seri!) e, secondo il mio modesto parere, stiamo ancora vivendo le scodate della seconda.
RispondiEliminaBaci
Momo
Se ne parla pochissimo, eppure mi emoziona tanto come argomento (forse aver avuto parenti che ci hanno combattuto fomenta il sentimento). A livello di morti, è stata decisamente peggio della WWII. Ha cancellato definitivamente intere generazioni di uomini, lasciando, di conseguenza, solo donne, bambini e vecchi. L'assetto sociale era inevitabilmente cambiato, e a ciò si deve anche il disagio psicologico di quei pochi reduci che, quando tornarono dal fronte, non riconobbero più il mondo "famigliare" che avevano lasciato. Credo che varrebbe la pena dedicarci qualche riga a tal proposito, anzichè farci delle fiction o dei film solo perché ci ha combattuto Hemingway.
RispondiEliminaNon sapevo dell'ultima "rata" (chiamiamola così) pagata dalla Germania, è stata una notizia che non ho né letto né sentito. Dovevo andare dal medico e sfogliare le noiose riviste di cronaca per poterla scoprire.